Car Details
Mercedes Benz 230 SL Pagoda
- 1966
- IQ1512
- No
- 1.305
- 2290
- Automatic
- 150
- Gasoline
- Rear
- Auto d'Epoca
- Metallic Brown
- Beige leather
Optionals
AUTOVETTURA DI RILEVANZA STORICA COMPLETAMENTE RESTAURATA
La 230SL esternamente era caratterizzata da linee tese ma dinamiche, che evidenziavano anche una certa velleità agonistica, poi confermata anche dalla vittoria di Böhringer nel Rally Spa-Sofia-Liegi a cui la casa decise di partecipare sempre nel 1963.
Delle berline W111 conserva alcuni tratti, come per esempio i fari anteriori a sviluppo verticale. La caratteristica più particolare era la forma del tettuccio rigido, laddove era previsto, che presentava una forma concava, cosa che quale avrebbe dato alla 230SL e ai successivi modelli W113 il soprannome di Pagoda. Furono molti gli esemplari dotati di capote in tela, i cui proprietari avevano richiesto anche un hard-top montabile sulla vettura quando la capote era chiusa nell'alloggiamento.
Pur legata a schemi meccanici classici (trazione posteriore, motore anteriore longitudinale, cambio meccanico a 4 rapporti), la 230SL presentava delle novità anche nella meccanica. Nuovo era il motore a 6 cilindri in linea M127 II alimentato a iniezione da 2308 cm³ e 150 CV e nuovo era il ponte posteriore (a semiassi oscillanti). Il cambio era manuale a 4 marce, ma a richiesta era possibile averlo automatico, sempre a 4 rapporti; dal settembre del 1965, chi lo desiderava poteva optare anche per un manuale a 5 marce.
Il propulsore consentiva di ottenere discrete prestazioni sebbene, a causa della geometria del ponte posteriore, la vettura risultasse impegnativa sul bagnato. All'altezza della situazione, invece, l'impianto frenante misto con servofreno. La velocità massima raggiungibile era di 200 km/h.
Nel 1966 la versione roadster venne affiancata dalla Coupé Hard-top, con tetto rigido (comunque asportabile) di serie e priva di capote in tela, L'eliminazione del meccanismo della capote aveva consentito di aggiungere due piccoli strapuntini posteriori.
Nello stesso anno il designer italiano Pietro Frua realizzò una versione Shooting-brake della 230SL, denominata SLX.
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